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DER GOLEM

IL MOBILE
A questo punto si trattava di scegliere un carico adeguato. Scartati la sospensione pneumatica e il reflex classico, ho deciso di ricorrere al DCAAV e alla collaborazione di Jorge Toribio, col quale avevo già fatto esperienze con quel tipo di carico. Durante le misurazioni di altri diffusori in DCAAV avevamo “scoperto” che i parametri dell’altoparlante non erano obbligati e si potevano ottenere allineamenti soddisfacenti anche con fattori di merito e Fs decisamente alti, andando a “copiare” quelli estremi di Chebychev, tipo il C4 , ma con una consistente riduzione del volume di carico. Infatti il nostro RCF allineato Chebychev C4 necessiterebbe di quasi 135 litri, mentre in DCAAV non raggiunge i 66. Utilizzando il software realizzato dall’Ing. Matarazzo e scaricabile dal sito di ACS, (http://www.audiocarstereo.it/), abbiamo effettuato una simulazione la quale, confrontata con la misurazione effettuata sul cabinet definitivo, mostra una buona corrispondenza, con una risposta in basso leggermente a favore della misura e uno scostamento del picco a 100Hz contenuto in un paio di dB.

Qui i grafici relativi alle simulazioni e alle misure sul mobile definitivo

Per verificare l’esattezza della simulazione abbiamo dapprima realizzato un prototipo per le verifiche di rito e, successivamente, dopo le opportune modifiche, siamo giunti alla configurazione attuale, della quale potete vedere i piani costruttivi. Abbiamo volutamente semplificato la struttura del mobile, realizzando il condotto interno dell’accordo con la parte asportata della porta, mentre il semplice foro della prima camera va fatto con un seghetto alternativo, che già va utilizzato per l’alloggiamento dell’altoparlante. Quindi niente tubi o altre parti oltre al legno del mobile stesso e riduzione al minimo degli utensili necessari. Anche il materiale non è pregiato, ma solo buon vecchio truciolare da 20 mm. Chi non lo trovasse può tranquillamente usare quello da 19, oppure della MDF dello stesso spessore, oppure ancora del truciolare da 25mm, avendo sempre cura di mantenere le misure interne invariate. Molto importanti sono i rinforzi interni, soprattutto quello trasversale nella camera superiore, da realizzare in un solo pezzo, mentre quello circolare a metà della camera inferiore può anche essere sostituito da una cornice realizzata con quadrelli di legno. All’interno è stato steso uno strato di catramina liquida in corrispondenza delle giunzioni, per minimizzare le perdite . La finitura esterna è stata poi realizzata con della vernice micalizzata normalmente usata per materiali ferrosi, dopo aver preparato il truciolare con diverse mani di turapori e relative carteggiature intermedie. La coibentazione interna consiste in alcuni pannelli di espanso bugnato posti a rivestimento della prima camera, oltre a un riempimento non compresso realizzato con fibre acriliche tipo Hollofil Du Pont. La camera inferiore è completamente vuota a parte un foglio di espanso bugnato posto sul fondo del mobile, in corrispondenza dell’apertura di accordo.
I morsetti di collegamento sono realizzati con due aste filettate da 6 mm che tengono in sede anche la basetta del crossover.

Qui i piani di montaggio

Qui sotto i dettagli costruttivi del mobile

Il mobile è realizzato in truciolare da 20mm ed è diviso nei due volumi classici del DCAAV, i quali costituiscono i due risuonatori in serie. La camera superiore si affaccia sulla seconda tramite un semplice foro.
La profondità del condotto è quindi pari allo spessore del legno.
La porta del risuonatore a frequenza più bassa è del tipo a fessura e il condotto interno è realizzato con la porzione del pannello anteriore asportato per realizzare l’apertura stessa.
Particolare del rinforzo interno.
Le giunzioni interne sono state catramate per minimizzare le perdite, mentre la parte esterna è stata abbondantemente trattata con svariate mani di turapori prima di applicare la finitura in vernice micalizzata.
La camera superiore è stata rivestita con espanso bugnato per diminuire il Q del risuonatore e assorbire in parte le riflessioni in media frequenza all’interno del volume.
Per aumentare l’efficacia del bugnato è stata inserita anche una certa quantità di materiale sintetico del tipo comunemente usato nei cuscini.
La camera inferiore è completamente vuota, con la sola eccezione di un pannellino di bugnato posto sul fondo il quale pone un freno alla fuoruscita di spurie in media frequenza.
Sul fondo della camera, sotto al bugnato, è stato fissato il crossover, tenuto in sede tramite le aste filettate che costituiscono i morsetti di ingresso.
La morsettiera realizzata con barre filettate passanti, in puro stile “Der Golem”