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NURAKE

di Antonio Farina


Un grido di battaglia si leva fra le aride rocce del Sulcis: Nurake!

Al pari di un folle samurai, un mastro Geppetto illuminato impugna la sgorbia come una katana e mena fendenti sui poveri ceppi di legno, scolpendo un gioiello da musica che non vi mentirà mai.

Aiutoooo! Sono una cavia.

Non ci credete? Provate voi allora a lavorare vicino a Filippo, e provate, (se ci riuscite) a non restare coinvolti nella costruzione di una qualsivoglia forma di cassa acustica. Le sue teorie, i suoi mirabolanti progetti e, soprattutto, il suo personale entusiasmo mirato all’ autocostruzione, scaveranno, ora dopo ora, giorno dopo giorno, la roccia della vostra resistenza. E finchè, esausti, non gli sottoporrete un progetto di casse non vi lascerà tregua. Siete fregati. Progetto sul quale ovviamente lui vuole/deve sperimentare sue personali ricerche di acustica, filtri, materiali e soluzioni costruttive. E così, vi svegliate un giorno e vi ritrovate iscritti d’ufficio nel lungo elenco degli autocostruttori. Siete diventati delle cavie di Filippo. Esattamente questo è quello che è accaduto a me. Le casse che ho costruito (Nurake) sono un suo esperimento. Di mio c’è solo una vaga ricerca dei legni usati e l’idea di unire il pannello anteriore in ebano, con quello posteriore in acero, per mezzo di tiranti. Tutto il resto è suo.

Per i legni mi sono avvalso di una marginale conoscenza derivata da precedenti hobby di liuteria. Sono tre legni duri pregiati e costosi .Scelti sia per la rinomata sonorità che per la resa estetica una volta finiti.

Tutte le fasce, 40mm di spessore, che costituiscono la cassa sono state fissate con due spine interne in legno di 6 mm prima di essere a loro volta incollate con colle superviniliche.
I tiranti interni sono in ottone, fissati nel pannello anteriore con sei pomellini da cassetto, (anchessi in ottone lucidato) portati in tensione da sei dadi sul pannello posteriore.
La finitura finale del legno consiste in un laborioso trattamento con la gommalacca usata per gli strumenti musicali.

Buon lavoro, Antonio


Ehm ehm...

Non posso smentire ciò che dice Antonio: è vero, mi diverto ad assillare il prossimo fino a che non getta nel caminetto il compattone del Reader's Digest; ma lo faccio per il suo bene...

Bene, parliamo di questo progetto ben riuscito, grazie al mobile a prova di terremoto e a due componenti veramente superlativi, il risultato è straordinario, sia nell'estetica che nella resa sonora. È un "due vie" classico che ha nella bassa frequenza di incrocio la caratteristica principale: 1250Hz sono un limite superiore affrontabile in scioltezza dal cono da 13, e la cosa si ripercuote positivamente sulla dispersione, veramente ottima. Un altra ragione per scegliere tale frequenza di incrocio va ricercata nel tentativo di rendere inoffensiva una irregolarità nella risposta tra i 500 e i 1000 Hz attribuibile al woofer: facendola coincidere con l'inizio del taglio, è possibile "piegare" la risposta e linearizzarla in modo assolutamente naturale. Il woofer è accordato a 50Hz, e fornisce un basso profondo e articolato e, grazie alla notevole escursione, al traferro aperto e a un cestello aerodinamico, è difficile portare il componente ai limiti meccanici e elettrici. Il tweeter Audax con cupola da 34 è un classico (è utilizzato anche nel progetto Aqva di Davide Saronni) e, pur essendo nato quasi 30 anni fa (!) vanta ancora prestazioni d'eccezione: la Fs a 800 Hz consente incroci bassissimi, limitati solo dalla mancanza di ferrofluido, con conseguente picco di impedenza molto pronunciato che ne limita l'uso al di sotto dei 1000 Hz (sarebbe comunque interessante indagare le possibilità del componente in presenza di una cella RLC che ne linearizzasse il modulo...). Il mobile risulta assai "sordo", ed è ulteriormente smorzato con pannelli di neoprene da 8mm incollati internamente, i pannelli anteriore e posteriore, da 30mm, sono disaccoppiati dalle pareti laterali tramite guarnizioni in neoprene che ne assicurano anche la tenuta d'aria, e trattenuti in sede grazie a sei aste filettate da 8mm in ottone. È presente anche dell'assorbente acrilico in modesta quantità, disposto lungo le quattro pareti laterali. Per chi volesse cimentarsi nell'impresa, le caratteristiche del progetto sono illustrate in modo particolareggiato nei capitoli seguenti.

Buon lavoro anche da parte mia, Filippo


1 - Alcuni particolari costruttivi

2 - Il disegno del mobile

3 - Lo schema del crossover

4 - L'impedenza

5 - La risposta in anecoica simulata

6 - ETC eWaterfall

7 - La risposta in ambiente


Nurake Beta version : per chi vuole sperimentare una versione alternativa

Il sito ufficiale Audax

Data sheet completi Audax

Il distributore Audax in Italia


Palissandro del Madagascar http://www.tabu.it/scheda.asp?Tipo=ART_88,
Acero americano http://www.tabu.it/scheda.asp?Tipo=ART_3
Ebano Macassar indonesiano http://www.tabu.it/scheda.asp?Tipo=ART_42.
(Per quanto riguarda i costi: ebano 27000 lire al chilo, acero 25000, palissandro 8000.)